Premio Strada degli Scrittori, diffusi questa mattina i nomi dei premiati La cerimonia di consegna il 30 giugno, ad Agrigento, dalle 21 a Spazio Temenos
Agrigento, On top mercoledì, giugno 28th, 2017Sarà consegnato il prossimo 30 giugno, dalle 21, ad Agrigento, nello scenario di Spazio Temenos della Chiesa di San Pietro il “Premio Strada degli Scrittori”. La cerimonia, condotta da Egidio Terrena con Marcella Lattuca, sarà l’occasione per un “gran gala” del Festival della Strada degli Scrittori, giunto ormai al termine delle Celebrazioni dedicate al 150° della nascita di Luigi Pirandello, dopo sei tappe nei luoghi amati da alcuni tra i più grandi autori siciliani.
A ricevere il premio saranno il regista Michele Guardì, monsignor Michele Pennisi, il musicista Mariano Deidda, l’attore Sebastiano Lo Monaco e l’imprenditrice Giuseppina Milazzo.
A Michele Guardì è stato riconosciuto il decennale impegno alla regia dei più popolari programmi Rai, ma soprattutto il fatto di aver mantenuto ininterrotto il suo legame con la terra agrigentina, ed in particolare con il cuore di Girgenti, nonché costante il suo interesse nell’esaltarne a livello nazionale la bellezza dei luoghi e le elevate professionalità espresse dal territorio.
Un altro premio è stato assegnato a monsignor Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale, che già tenne a battesimo la “Strada degli Scrittori” lo scorso anno a Racalmuto, durante l’anteprima del Festival. Pennisi è stato voluto da Papa Francesco quale membro del Comitato per la lotta alla corruzione e la mafiosità e la sua presenza tra i premiati intende ricordare e rimarcare che la “Strada degli Scrittori” è anche quella della Legalità: la Strada che ricorda le vittime di mano mafiosa quali i giudici Livatino e Saetta e il maresciallo Guazzelli.
Un premio sarà consegnato anche a Mariano Deidda, il cantapoeta italiano tanto amato in Portogallo per aver reso in musica la poesia di Fernando Pessoa e che, per il 150°della nascita di Luigi Pirandello ha voluto trasformare in musica anche le parole del Premio Nobel per la Letteratura. Deidda ha reso possibile il dialogo tra Agrigento e Lisbona per una sorta di gemellaggio culturale tra Pessoa e Pirandello, autori del Novecento che furono non soltanto contemporanei ma anche simili sotto molti aspetti: lo furono dall’immaginare personalità multiple di uno stesso individuo, tra maschere ed eteronimi, all’essere precursori di un nuovo modo di intendere la letteratura. Pessoa e Pirandello, per uno strano caso, mai s’incontrarono nonostante il viaggio di Pirandello nella capitale portoghese. Un premio andrà all’attore siciliano Sebastiano Lo Monaco, direttore artistico del Teatro Pirandello, per i suoi 40 anni di carriera in gran parte dedicati alla drammaturgia pirandelliana, calcando i più grandi teatri italiani.
Infine un premio sarà consegnato a Giuseppina Milazzo, quale esempio di quell’imprenditoria sana e vigorosa, capace di offrire un valore aggiunto alla “Strada degli Scrittori”, che è anche la strada delle eccellenze agroalimentari e dei luoghi della produzione vitivinicola, che diventano scenario per offerte culturali all’interno delle cantine o di affascinanti itinerari nei borghi più antichi.
Riconoscimenti riceveranno alcuni tra i protagonisti del Festival: dai “Malarazza % Terrone” alla “Compagnia di Canto Popolare Favarese” a Riccardo Gaz, che con le loro sonorità e capacità di intrattenimento hanno contribuito a rendere il Festival brioso e coinvolgente. Tra gli ospiti ancheGiuseppe Zambito che con il Concorso “Uno nessuno e centomila” ha contribuito ad internazionalizzare Pirandello e a coinvolgere le scuole di tutta Italia e naturalmente Felice Cavallaro, ideatore della Strada degli Scrittori ed ora presidente dell’omonima associazione.
Il Festival della Strada degli Scrittori è organizzato dal Distretto Turistico Valle dei Templi con l’associazione Strada degli Scrittori e il patrocinio della Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana.
nrico Lo Verso: In “Uno, nessuno e centomila” Pirandello ha anticipato i social
Era emozionato ieri sera, 26 giugno, l’attore Enrico Lo Verso prima di entrare in scena al Teatro Pirandello di Agrigento con il suo ” Uno, nessuno e centomila”. Parlando di quest’opera come “un dono”, non ha nascosto di ritenere un’occasione unica poter rappresentare una delle opere più filosofiche e complesse del drammaturgo agrigentino nella città che in questi giorni ne festeggia il 150esimo dalla nascita.
“Poter essere qui, dove Pirandello ha ‘subìto’ queste riflessioni su sé stesso, così come le subisce Vitangelo Moscarda – spiega l’attore – è emozionante, così come lo è poterlo condividere con il pubblico di Agrigento. Non è stato facile essere qui, ma sapevamo che la gente avrebbe risposto bene”.
Una scommessa vinta, dato che lo spettacolo, voluto dal Comune di Agrigento e inserito nel “Festival della Strada degli Scrittori” ha riempito il teatro ben oltre ogni aspettativa. Tanti i giovani e giovanissimi tra il pubblico che al termine di un’ora e mezza di un monologo dal ritmo altissimo, è esploso in 8 minuti di applausi, rimanendo incollato alla poltrona, come a chiedere di poter rimanere ancora, immerso in quella suggestione.
“Questo spettacolo – ha detto Lo Verso – è per me un regalo bellissimo; abbiamo girato l’Italia per un anno avendo un successo totalmente insperato. Non avrei mai creduto che questo testo, che nasce come romanzo di pura filosofia e viene poi riadattato, potesse avere tanto seguito tra il pubblico. Ci ha particolarmente colpito la grande partecipazione di giovani, che non soltanto vengono a vedere lo spettacolo, ma tornano a vederlo e, spesso, chiedono ai genitori di andare a teatro. E’ una vittoria per chi sta sul palcoscenico: è il momento in cui ti rendi conto che non sei in teatro a pontificare, ma che stai condividendo una curiosità, una voglia di compartecipazione. ‘Uno, nessuno e centomila’ – ha proseguito – mi sta donando emozioni che non pensavo fosse possibile provare, dopo tanti anni di teatro. Di questo ringrazio ogni sera Pirandello”.
Un messaggio, quello trasferito dal testo, che secondo l’attore è oggi assolutamente contemporaneo, in una società sempre più dell’apparenza. “Il bisogno ossessivo di decidere un’immagine per se stessi sperando che gli altri vedano la stessa immagine che vediamo noi – dice – è quel che succede quotidianamente su tutte le pagine social. Pirandello tutto questo lo aveva già previsto. E’ arrivato prima di noi”.
E’ la statura di Lo Verso, tuttavia, a restituire al vasto pubblico un tema così complesso con il massimo dell’efficacia. Da solo, ma in compagnia dei centomila Moscarda, vestito di bianco in un allestimento cupo, l’attore ha accompagnato gli spettatori in un vertiginoso viaggio dentro la mente di un uomo che rimette in discussione ogni principio della propria vita, smontando e rimontando ogni giorno la propria immagine di sé”.
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