Nota Gerlando Gibilaro sul maltempo
On top, Politica domenica, febbraio 22nd, 2015Traendo spunto dai danni che il maltempo ha causato alla città di Agrigento,quali frane,strade allagate,commistione di acque nere e bianche,ritengo opportuno e doveroso portare a conoscenza dell’opinione pubblica due note e/o richieste predisposte dallo scrivente nel mese di febbraio e marzo 2014 all’epoca Assessore ai L.L.P.P. a tutela della pubblica e privata incolumità.
Doveroso ritengo altresì comunicare che da tutti i soggetti in indirizzo non si è mai avuta nessuna risposta!
L’assessore comunale Gerlando Gibilaro scrive all’assessore regionale Lo Bello
All’Assessore Regione Sicilia A.R.T.A
Dott.ssa Mariella Lo bello
Via U. La Malfa n.169
90146 Palermo
Alla Direzione Generale Ambiente
Interventi Infrastrutturali difesa del Suolo
Via U. La Malfa n.169
90146 Palermo
Al Dirigente Generale della
Protezione Civile Regione Sicilia
Ing. Calogero Foti
Via Abela n.5
90141 Palermo
Al Dirigente Responsabile del
Servizio Regionale di Protezione
Civile per la Provincia di Agrigento
Ing. Maurizio Costa
Via Giovanni XXIII
92100 Agrigento
Al T.A.P.O. Settore VII
Responsabile Servizio V
Protezione Civile e Pubblica Incolumità
Del Comune di Agrigento
Dott.Atttilio Sciara
c/o Comune di Agrigento
SEDE
Al Dirigente Settore VII – VIII
Ing. Giuseppe Principato
SEDE
Al Segretario Generale
del Comune di Agrigento
Dott. Sebastiano Piraneo
SEDE
Al Sindaco del Comune di Agrigento
Avv. Marco Zambuto
SEDE
Oggetto: Predisposizione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, ambientale ed igienico sanitario.
Lo scrivente nell’ambito delle competenze attribuite dalle relative deleghe assessoriali, chiede ai soggetti in indirizzo di attivare quanto di loro competenze al fine di evitare lo scongiurarsi di ulteriori e ripetuti disagi di carattere ambientale ed igienico sanitario che potrebbero manifestarsi anche con la proliferazione di agenti inquinanti portatori di malattie infettive.
Premesso che nell’ambito del territorio di Agrigento, il sito ricadente nell’agglomerato urbano densamente abitato (comprendente circa 10.000 abitanti), denominato Villaggio Mosè, , anche gli agglomerato ubicati a monte ed a valle dello stesso, sono oramai periodicamente funestati da notevoli inondazioni ogni qualvolta un evento eccezionale piovoso, anche di modesta entità, interessa i luoghi.
Considerato che, da prassi oramai consolidata, il sistema meteorologico non rispetta le previsioni stagionali, e che sono a manifestarsi in maniera improvvisa ed eccezionale le cosiddette “bombe d’acqua”, le quali provocano il collasso delle già precarie condotte pubbliche di acque bianche;
Dato atto che tali eventi, oramai frequenti ed improvvisi, provocano allagamenti a negozi, abitazioni civili, arterie stradali e commistioni con le acque nere. Si consideri che in alcune delle predette zone, il livello dell’acqua raggiunge il livello di un metro arrivando a raggiungere anche i contatori elettrici degli immobili con conseguenze pericolose per la vita umana;
Considerato che nella Legge di Stabilità del 2014 del Governo Nazionale, sono stati stanziati 30 milioni di euro per interventi a difesa del suolo;
Considerato che oggi più che mai si impone, l’adozione di politiche di riqualificazione in favore del territorio ed a salvaguardia della vita umana, in considerazione del loro valore strategico come presidio fondamentale ed unico per il consolidamento e la manutenzione straordinaria dell’ambiente, per contrastare i ricorrenti episodi eccezionali e calamitosi;
Considerato che di tale questione è venuto il momento di farne una questione morale-propositiva al punto di “invertire la tendenza per una pianificazione del territorio che ormai risulta indispensabile”.
Considerato che l’Amministrazione Comunale si trova impossibilitata a fronteggiare gli eventi soprattutto per insufficienza di disponibilità economiche, in quanto i limiti di gestione finanziaria legati al rispetto del patto stabilità, non consentono l’impegno di ulteriori somme per affidamenti di incarichi a tecnici esterni.
Considerato che il bacino imbrifero cui viene compreso l’agglomerato del villaggio Mosè, interessa una zona densamente popolata, per cui il rischio per la salute pubblica si potrebbe manifestare nei prossimi eventi eccezionali atmosferici.
Per tale motivo si chiede a Codesto spettabile Assessore Regionale di accogliere la presente richiesta tesa ad ottenere in primo luogo, un sopralluogo congiunto con i tecnici degli uffici regionali (Dipartimento regionale Ambiente e Dipartimento Regionale Protezione Civile), successivamente predisporre uno studio idrologico ed idrogeologico, nonché uno studio tendente a dimostrare l’impossibilità da parte dell’attuale rete acque nere e bianche a sostenere gli eccezionali carichi idrici che si riversano nell’ambito urbano e che cagionano periodici allagamenti.
Al fine di inquadrare il sito interessato, si allega alla presente la planimetria del bacino interessato.
Agrigento 11 febbraio 2014
L’Assessore comunale ai Lavori Pubblici Gerlando Gibilaro ha trasmesso una nota, all’Assessore Regionale ARTA, alla Direzione Regionale Ambiente/difesa suolo, ai responsabili della Protezione Civile regionale, provinciale e comunale ed ai dirigenti comunali competenti, avente come oggetto “Predisposizione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio del Comune di Agrigento”, che di seguito si riporta integralmente:
“Traendo spunto dai recenti fatti locali quali il crollo e/o frana del costone del Viale della Vittoria (palazzi Crea), ritengo opportuno e doveroso porre all’attenzione degli organi competenti in oggetto e dell’opinione pubblica in generale alcuni spunti di riflessione che attengono alle contraddittorie modalità di sviluppo urbanistico dal secondo dopoguerra in poi nel territorio del Comune di Agrigento.
Credo e sono fermamente convinto sia venuto il momento di farne una questione nazionale, ma
anche e soprattutto una “questione propositiva” a tutela della pubblica e privata incolumità.
La storia urbanistica della città di Agrigento certificata dalle “Relazione Di Paola- Barbagallo, Relazione Martuscelli e dalle “Prescrizioni Piano Grappelli”, insegnano come ad Agrigento si è fortemente errato e ancor oggi si continua ad errare!
Opportuno appare ricordare che nel territorio del Comune di Agrigento i maggiori processi di edificazione abusiva estensiva ( e perché no “brutali”) sono evidenziabili sia nell’area tutelata dall’ari. 157 e. 1° lettera b,c del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio della Repubblica Italiana
sia nell’area ove sono vigenti i vincoli idrogeologici e urbanistici proposti dalla Commissione d’indagine tecnica sulla frana di Agrigento e approvati con Decreto del 23 dicembre 1968 n°567 pubblicato in G.U.R.S il 5 luglio 1969.
Premesso che nell’ambito del territorio di Agrigento, si riscontrano situazioni ricadenti in agglomerati urbani densamente abitati ed emergenze analoghe a quella verificatesi nel Viale della
Vittoria; considerato che oggi più che mai si impone, l’adozione di politiche di riqualificazione e di
risanamento in favore del territorio ed a salvaguardia della vita umana, per contrastare i ricorrenti
episodi eccezionali e calamitosi; considerato che l’Amministrazione Comunale si trova impossibilitata a fronteggiare gli eventi soprattutto per insufficienza di disponibilità economiche, in quanto i limiti di gestione finanziaria legati al rispetto del patto stabilità, non consentono l’impegno di ulteriori somme per mettere in sicurezza situazioni di pubblica e privata incolumità in sostituzione dei privati;
lo scrivente nell’ambito delle competenze attribuite dalle relative deleghe assessoriali, chiede ai soggetti in indirizzo di attivare quanto dì loro competenze al fine di evitare lo scongiurarsi di ulteriori disagi e/o danni a persone e cose.
Per tale motivo si chiede a codesto spettabile Assessore Regionale di accogliere la presente richiesta tesa ad ottenere in primo luogo, un sopralluogo congiunto di tutte le “aree interessate’
con i tecnici degli uffici regionali (Dipartimento regionale Ambiente e Dipartimento Regionale Protezione Civile), successivamente predisporre/una mappatura degli edifici ricadenti nella zona B Grappelli, nonché la progettazione e realizzazione di infrastrutture necessarie a tutela della pubblica e privata incolumità”.
Agrigento 18 marzo 2013
L’assessore comunale Gerlando Gibilaro scrive all’assessore regionale Lo Bello
All’Assessore Regione Sicilia A.R.T.A
Dott.ssa Mariella Lo bello
Via U. La Malfa n.169
90146 Palermo
Alla Direzione Generale Ambiente
Interventi Infrastrutturali difesa del Suolo
Via U. La Malfa n.169
90146 Palermo
Al Dirigente Generale della
Protezione Civile Regione Sicilia
Ing. Calogero Foti
Via Abela n.5
90141 Palermo
Al Dirigente Responsabile del
Servizio Regionale di Protezione
Civile per la Provincia di Agrigento
Ing. Maurizio Costa
Via Giovanni XXIII
92100 Agrigento
Al T.A.P.O. Settore VII
Responsabile Servizio V
Protezione Civile e Pubblica Incolumità
Del Comune di Agrigento
Dott.Atttilio Sciara
c/o Comune di Agrigento
SEDE
Al Dirigente Settore VII – VIII
Ing. Giuseppe Principato
SEDE
Al Segretario Generale
del Comune di Agrigento
Dott. Sebastiano Piraneo
SEDE
Al Sindaco del Comune di Agrigento
Avv. Marco Zambuto
SEDE
Oggetto: Predisposizione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, ambientale ed igienico sanitario.
Lo scrivente nell’ambito delle competenze attribuite dalle relative deleghe assessoriali, chiede ai soggetti in indirizzo di attivare quanto di loro competenze al fine di evitare lo scongiurarsi di ulteriori e ripetuti disagi di carattere ambientale ed igienico sanitario che potrebbero manifestarsi anche con la proliferazione di agenti inquinanti portatori di malattie infettive.
Premesso che nell’ambito del territorio di Agrigento, il sito ricadente nell’agglomerato urbano densamente abitato (comprendente circa 10.000 abitanti), denominato Villaggio Mosè, , anche gli agglomerato ubicati a monte ed a valle dello stesso, sono oramai periodicamente funestati da notevoli inondazioni ogni qualvolta un evento eccezionale piovoso, anche di modesta entità, interessa i luoghi.
Considerato che, da prassi oramai consolidata, il sistema meteorologico non rispetta le previsioni stagionali, e che sono a manifestarsi in maniera improvvisa ed eccezionale le cosiddette “bombe d’acqua”, le quali provocano il collasso delle già precarie condotte pubbliche di acque bianche;
Dato atto che tali eventi, oramai frequenti ed improvvisi, provocano allagamenti a negozi, abitazioni civili, arterie stradali e commistioni con le acque nere. Si consideri che in alcune delle predette zone, il livello dell’acqua raggiunge il livello di un metro arrivando a raggiungere anche i contatori elettrici degli immobili con conseguenze pericolose per la vita umana;
Considerato che nella Legge di Stabilità del 2014 del Governo Nazionale, sono stati stanziati 30 milioni di euro per interventi a difesa del suolo;
Considerato che oggi più che mai si impone, l’adozione di politiche di riqualificazione in favore del territorio ed a salvaguardia della vita umana, in considerazione del loro valore strategico come presidio fondamentale ed unico per il consolidamento e la manutenzione straordinaria dell’ambiente, per contrastare i ricorrenti episodi eccezionali e calamitosi;
Considerato che di tale questione è venuto il momento di farne una questione morale-propositiva al punto di “invertire la tendenza per una pianificazione del territorio che ormai risulta indispensabile”.
Considerato che l’Amministrazione Comunale si trova impossibilitata a fronteggiare gli eventi soprattutto per insufficienza di disponibilità economiche, in quanto i limiti di gestione finanziaria legati al rispetto del patto stabilità, non consentono l’impegno di ulteriori somme per affidamenti di incarichi a tecnici esterni.
Considerato che il bacino imbrifero cui viene compreso l’agglomerato del villaggio Mosè, interessa una zona densamente popolata, per cui il rischio per la salute pubblica si potrebbe manifestare nei prossimi eventi eccezionali atmosferici.
Per tale motivo si chiede a Codesto spettabile Assessore Regionale di accogliere la presente richiesta tesa ad ottenere in primo luogo, un sopralluogo congiunto con i tecnici degli uffici regionali (Dipartimento regionale Ambiente e Dipartimento Regionale Protezione Civile), successivamente predisporre uno studio idrologico ed idrogeologico, nonché uno studio tendente a dimostrare l’impossibilità da parte dell’attuale rete acque nere e bianche a sostenere gli eccezionali carichi idrici che si riversano nell’ambito urbano e che cagionano periodici allagamenti.
Al fine di inquadrare il sito interessato, si allega alla presente la planimetria del bacino interessato.
Agrigento 11 febbraio 2014
L’Assessore comunale ai Lavori Pubblici Gerlando Gibilaro ha trasmesso una nota, all’Assessore Regionale ARTA, alla Direzione Regionale Ambiente/difesa suolo, ai responsabili della Protezione Civile regionale, provinciale e comunale ed ai dirigenti comunali competenti, avente come oggetto “Predisposizione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio del Comune di Agrigento”, che di seguito si riporta integralmente:
“Traendo spunto dai recenti fatti locali quali il crollo e/o frana del costone del Viale della Vittoria (palazzi Crea), ritengo opportuno e doveroso porre all’attenzione degli organi competenti in oggetto e dell’opinione pubblica in generale alcuni spunti di riflessione che attengono alle contraddittorie modalità di sviluppo urbanistico dal secondo dopoguerra in poi nel territorio del Comune di Agrigento.
Credo e sono fermamente convinto sia venuto il momento di farne una questione nazionale, ma
anche e soprattutto una “questione propositiva” a tutela della pubblica e privata incolumità.
La storia urbanistica della città di Agrigento certificata dalle “Relazione Di Paola- Barbagallo, Relazione Martuscelli e dalle “Prescrizioni Piano Grappelli”, insegnano come ad Agrigento si è fortemente errato e ancor oggi si continua ad errare!
Opportuno appare ricordare che nel territorio del Comune di Agrigento i maggiori processi di edificazione abusiva estensiva ( e perché no “brutali”) sono evidenziabili sia nell’area tutelata dall’ari. 157 e. 1° lettera b,c del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio della Repubblica Italiana
sia nell’area ove sono vigenti i vincoli idrogeologici e urbanistici proposti dalla Commissione d’indagine tecnica sulla frana di Agrigento e approvati con Decreto del 23 dicembre 1968 n°567 pubblicato in G.U.R.S il 5 luglio 1969.
Premesso che nell’ambito del territorio di Agrigento, si riscontrano situazioni ricadenti in agglomerati urbani densamente abitati ed emergenze analoghe a quella verificatesi nel Viale della
Vittoria; considerato che oggi più che mai si impone, l’adozione di politiche di riqualificazione e di
risanamento in favore del territorio ed a salvaguardia della vita umana, per contrastare i ricorrenti
episodi eccezionali e calamitosi; considerato che l’Amministrazione Comunale si trova impossibilitata a fronteggiare gli eventi soprattutto per insufficienza di disponibilità economiche, in quanto i limiti di gestione finanziaria legati al rispetto del patto stabilità, non consentono l’impegno di ulteriori somme per mettere in sicurezza situazioni di pubblica e privata incolumità in sostituzione dei privati;
lo scrivente nell’ambito delle competenze attribuite dalle relative deleghe assessoriali, chiede ai soggetti in indirizzo di attivare quanto dì loro competenze al fine di evitare lo scongiurarsi di ulteriori disagi e/o danni a persone e cose.
Per tale motivo si chiede a codesto spettabile Assessore Regionale di accogliere la presente richiesta tesa ad ottenere in primo luogo, un sopralluogo congiunto di tutte le “aree interessate’
con i tecnici degli uffici regionali (Dipartimento regionale Ambiente e Dipartimento Regionale Protezione Civile), successivamente predisporre/una mappatura degli edifici ricadenti nella zona B Grappelli, nonché la progettazione e realizzazione di infrastrutture necessarie a tutela della pubblica e privata incolumità”.
Agrigento 18 marzo 2013
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